moda, sostenibilità e contemporaneità: techinn intervista irene salvadorini

irene

Un sogno nel cassetto, la passione per la moda e la volontà di rovesciare gli stereotipi: questo (e molto altro!) racchiude il progetto Irenesalvaodorini, nato dall’omonima Creative Designer che propone e incoraggia un nuovo concept attraverso capi di alta sartorialità, raffinati e sostenibili.

Dopo la Laurea in Storia del Costume e il master in Scrittura Creativa, Irene approda nel mondo del fashion direttamente nell’ufficio stampa della Maison Valentino.
Poi, l’intuizione: dopo studi, ricerche e approfondimenti di settore, Irene crea il suo primo progetto da designer. Ha compreso che c’è un target di donne che non si riconosce negli abiti pomposi e barocchi proposti dalle case di moda per il giorno del sì. Una generazione che non vuole spendere un patrimonio per indossare un abito una sola volta, ma si mostra più consapevole nella scelta di tessuti (ecosostenibili), nello stile (più minimal) e nella praticità (un abito che si può reindossare).

Techinn ha da subito apprezzato le grandi potenzialità del progetto e della vision di Irene, che si sposa perfettamente, è il caso di dirlo, con la nostra mission aziendale: incoraggiare e applicare l’innovazione sostenibile all’interno di ogni tipo di imprenditorialità.

Scopriamo insieme Irene e il suo brand, fieri di supportare tanta ambizione nel proporre un’alternativa elegante e sostenibile alle spose contemporanee.

Il tuo brand anti-convenzionale: da dove parte il sogno di vestire spose contemporanee?

Parte nel cuore di Roma, in una boutique nella quale lavoravo durante l’università, a un passo da piazza di Pietra.

È lì che ho conosciuto le donne a cui mi rivolgo: emancipate, colte, eleganti. Poco interessate alla moda e molto cariche di stile.

In occasione del loro matrimonio, mi sono trovata spesso a consigliare loro un bell’abito bianco da sera perché non si riconoscevano nei capi barocchi degli atelier di settore. Sognavano un capo molto chic e low profile nel quale sentirsi a loro agio.

Ho capito che i tempi stavano cambiando: che ci si sposa sempre più adulte e fortunatamente più consapevoli. E che anche gli abiti avrebbero dovuto intercettare il cambiamento e rispondere a questo nuovo bisogno, al più presto.

Un progetto ambizioso: come hai definito i tuoi piani di business?

Li ho definiti strada facendo, cambiandoli, anche.

Ho dovuto mitigare il mio temperamento con un crescente pragmatismo e imparare dagli errori per affinare strumenti e strategia. È un lavoro in divenire che forse non finirà mai e che vuole molta passione e moltissima costanza.

Quanto contano innovazione e sostenibilità nel tuo brand?

Sono il cuore pulsante del mio brand, come di tutto il fashion business. Anche perché il mio è un target di donne molto consapevoli e attente alla sostenibilità. Donne che vogliono acquistare un capo che si possa indossare il giorno del matrimonio e per sempre e che vogliono emanciparsi da codici stilistici polverosi.

Cambiare un mercato come quello degli abiti da sposa è un progetto molto sfidante, soprattutto in un paese come il nostro. Ma credo che i tempi siano maturi.

Cosa serve per acquistare credibilità verso gli investitori?

Acquistare credibilità verso gli investitori è quello che sto cercando di fare. Fin qui ho capito che l’idea è molto importante ma che la squadra lo è anche di più. Che ti devi circondare di professionisti e nomi autorevoli per rassicurare l’interlocutore che il tuo non è un salto nel vuoto.

Dove sei e dove speri di arrivare tra qualche anno?

Diciamo che sto ancora acquisendo gli strumenti per compiere una bella e faticosa scalata. E tra qualche anno spero di godermi il panorama.

www.irenesalvadorini.com

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