In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dall’innovazione, le materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) sono diventate fondamentali per il progresso economico e sociale. Tuttavia, nonostante la crescente richiesta di professionisti in questi settori, le donne continuano a essere sottorappresentate. Questo articolo esplora le ragioni dietro questo divario e come l’Italia stia cercando di affrontare la questione.
Il divario di genere nelle materie STEM
In Italia, solo il 16,8% delle ragazze tra i 25 e i 34 anni ha una laurea in materie STEM, rispetto al 37% dei loro coetanei maschi. Questo divario è ancora più marcato in settori come l’informatica e l’ingegneria, dove le donne rappresentano solo una piccola percentuale dei professionisti.
Il problema non è solo numerico, ma anche culturale. Fin dai primi anni di scuola, le bambine tendono a ottenere risultati inferiori ai coetanei maschi in matematica, con uno svantaggio che persiste fino alla scuola secondaria di secondo gradi. Questo gap iniziale si traduce poi in una minore propensione delle ragazze a scegliere percorsi STEM.
Ostacoli e stereotipi
Gli ostacoli che le donne incontrano nel mondo STEM sono molteplici. Ne elenchiamo solo tre, ma sono molti di più.
Stereotipi di genere: Le donne sono spesso percepite come meno adatte ai settori tecnologici, un pregiudizio che influenza le scelte accademiche e professionali.
Mancanza di modelli di riferimento: La scarsa visibilità delle donne STEM rende difficile per le giovani trovare ispirazione e motivazione per intraprendere queste carriere.
Disuguaglianze salariali: Le donne STEM guadagnano in media il 12% in meno rispetto ai colleghi uomini, nonostante spesso abbiano performance accademiche migliori.
L’Italia e le iniziative per il cambiamento
Nonostante i dati sconfortanti, l’Italia sta cercando di invertire la tendenza attraverso diverse iniziative:
Programmi di Mentorship: molte aziende tech e istituzioni stanno implementando programmi di mentorship per supportare studentesse e neolaureate nelle carriere STEM.
Borse di studio e incentivi: Sono stati istituiti incentivi finanziari per incoraggiare le ragazze a scegliere percorsi STEM.
Campagne di sensibilizzazione: Eventi come la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza servono a promuovere la consapevolezza sull’importanza della diversità di genere nelle STEM.
Donne laureate in materie STEM in Italia con quelle di altri paesi europei. Un confronto
Il confronto delle percentuali di donne laureate in materie STEM tra l’Italia e altri paesi europei rivela una situazione complessa e variegata. In generale, l’Italia si colloca a metà classifica nel contesto europeo per quanto riguarda la percentuale di donne laureate in STEM, con un dato di 13,3 laureate ogni 1.000 donne tra i 20 e 29 anni, che è leggermente inferiore alla media continentale.
Sebbene l’Italia abbia registrato un aumento nella percentuale di laureate STEM, raggiungendo il 39% del totale delle lauree STEM, questo dato è ancora inferiore rispetto ad alcuni paesi come la Danimarca e la Spagna, dove le donne rappresentano circa il 50% della forza lavoro tecnico-scientifica. In particolare, l’Italia si trova in fondo alla classifica Ue per quanto riguarda le laureate in scienze fisiche e ingegneria, con un tasso del 34,1% di donne tra scienziati e ingegneri.
In Germania, ad esempio, la percentuale di donne laureate in STEM è del 26%, mentre in Francia raggiunge il 31%. Questi dati suggeriscono che, nonostante i progressi, l’Italia deve ancora fare molto per colmare il divario di genere nelle materie STEM, specialmente se paragonata a paesi che hanno già raggiunto una maggiore parità.
Inoltre, è importante notare che le donne STEM in Italia tendono a concentrarsi in settori come la chimica e la biologia, dove la presenza femminile è più alta, mentre sono sottorappresentate in ambiti come l’informatica e l’ingegneria. Questo pattern è comune anche in altri paesi europei, ma l’Italia sembra avere un divario più marcato rispetto ad alcuni dei suoi partner Ue.
In sintesi, l’Italia sta facendo progressi nel promuovere le donne nelle materie STEM, ma deve continuare a impegnarsi per ridurre il divario di genere e raggiungere i livelli di parità osservati in altri paesi europei.
L’influenza della cultura aziendale italiana sulla rappresentanza delle donne nelle carriere in materie STEM
La cultura aziendale italiana gioca un ruolo fondamentale nella rappresentanza delle donne nelle carriere STEM, influenzando sia positivamente che negativamente il loro percorso professionale.
Ostacoli culturale
La cultura aziendale italiana, come in molti altri paesi, è spesso caratterizzata da stereotipi di genere che scoraggiano le donne a intraprendere carriere STEM. Questi pregiudizi includono l’idea che le donne siano meno inclini per natura alle discipline scientifiche e tecnologiche. Inoltre, la mancanza di modelli di riferimento femminili in posizioni di leadership STEM può ridurre la motivazione delle giovani donne a perseguire queste carriere.
Iniziative per il cambiamento
Tuttavia, negli ultimi anni, molte aziende italiane hanno iniziato a implementare strategie per migliorare la rappresentanza femminile nei settori STEM. Queste iniziative includono programmi di mentorship, borse di studio e campagne di sensibilizzazione per contrastare gli stereotipi e promuovere l’inclusione. Inoltre, l’introduzione di politiche di flessibilità lavorativa, come i benefit flessibili, può aiutare a bilanciare le responsabilità familiari e professionali delle donne, favorendo la loro permanenza nel mercato del lavoro STEM.
Impatti economici e sociali
La sottorappresentanza delle donne nei settori STEM non solo limita il potenziale economico delle aziende, ma anche quello della società nel suo complesso. Le donne rappresentano un’importante risorsa per il mercato del lavoro, e la loro esclusione può portare a una perdita di talenti e innovazione. Pertanto, è fondamentale che le aziende italiane continuino a lavorare sulla cultura aziendale per creare un ambiente più inclusivo e supportivo per le donne STEM.
Per colmare il divario di genere nelle STEM, l’Italia deve continuare a investire nell’educazione e nella formazione delle ragazze e delle donne, oltre a promuovere politiche aziendali che favoriscano l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede investimenti specifici per ridurre i divari di genere nelle STEM, un passo importante verso un futuro più equo e innovativo.
Quali possono essere le prospettive per il futuro?
Per colmare il divario di genere nelle materie STEM, è fondamentale agire fin dai primi cicli di istruzione. Investire nell’educazione e nella promozione delle carriere STEM per le ragazze può aiutare a ridurre gli stereotipi e a creare un ambiente più inclusivo.
Inoltre, le aziende e le istituzioni devono continuare a impegnarsi nella creazione di programmi di formazione e recruitment mirati, per supportare le donne nel loro percorso professionale STEM.
Il percorso delle donne nelle materie STEM è ancora lungo e difficile, ma ci sono segnali di cambiamento. L’Italia, come molti altri paesi, sta lavorando per ridurre il divario di genere e promuovere l’inclusione. Solo attraverso un impegno condiviso tra istituzioni, aziende e società civile sarà possibile creare un futuro più equo e innovativo per tutti.